Se si volesse imporre un qualche ordine genealogico nella formazione leviana, probabilmente sarebbero i presupposti scientifici ad assumere rilevanza primaria, visto il suo percorso di crescita culturale e professionale. Ma è come scrittore e testimone che Primo Levi diventa ‘visibile’ nel dibattito culturale italiano del dopoguerra, ed è attraverso lo strumento della scrittura che Levi trasmette la propria esperienza, sia quando rivolto alla difesa della memoria dell’olocausto, che al racconto della propria biografia di chimico.
Il ruolo di testimone di Levi viene dunque spesso posto in primo piano rispetto agli aspetti più strettamente conoscitivi presenti nella sua opera. Ma se in essa scrittura e testimonianza coincidono, i riferimenti a entrambe le componenti sono non solo necessari, ma inevitabili. Del resto, come afferma Philip Roth, «lo scienziato e il superstite sono una cosa sola».
Durante il nostro incontro approfondiremo le molteplici sfaccettature che compongono la personalità e la produzione letteraria del “Centauro” Primo Levi.
Muggittu Cristiana
Docente